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Tecnica conservativa e mininvasiva in caso di ipertrofia dei turbinati

Tecnica conservativa e mininvasiva in caso di ipertrofia dei turbinati

Naso chiuso?
Può essere l’ingrossamento dei turbinati: un nuovo intervento può risolvere il problema.
A casa senza tamponi!!

È probabilmente la causa più frequente di disturbi respiratori del naso. Infatti, si associa sia alle riniti, allergiche e/o vasomotorie, sia alle sinusiti, sia alle deviazioni del setto nasale.

Parliamo della ipertrofia cioè l’ingrossamento dei turbinati.

È l’ingrossamento di strutture anatomiche che si trovano sulla parete laterale del naso, di lato al setto nasale, e che sono costituite da una porzione ossea rivestita da tessuto elastico espandibile, cioè che tende ad ingrossarsi e a ridursi in maniera alternata a seconda degli stimoli cui può essere sottoposto.

La funzione dei turbinati è quella di regolare i flussi di aria nel naso, di riscaldare l’aria inspirata quando all’esterno e fredda, di unificarla quando all’esterno è troppo secca, di fare da filtro alle polveri atmosferiche e ai pollini.

Pertanto, in questa eventualità il paziente noterà una ostruzione del naso, associata a secrezioni fluide, legata appunto all’ingrossamento dei turbinati.

Le terapie mediche sono le stesse di quelle per le allergie: spray nasali a base di cortisone che servono a ridurre l’eventuale infiammazione di tutta la mucosa nasale associati agli antistaminici che hanno la funzione di ridurre le secrezioni di muco e la reazione allergica quando presente.

L’utilizzo di prodotti decongestionanti può essere addirittura controproducente: l’effetto liberatorio è immediato ma se si abusa il risultato sarà una rinite da farmaci, la mucosa nasale non risponde più al decongestionante e peggiora l’ostruzione nasale.

Fino a qualche anno fa non vi era altra alternativa se non intervento chirurgico eseguito in anestesia generale da ricoverati che prevedeva il posizionamento di tamponi nasali per un periodo di almeno quattro giorni.

Da ormai cinque anni una innovativa tecnica chirurgica permette di risolvere il problema con un intervento semplice e definitivo.

L’applicazione delle radiofrequenze è stata rivoluzionaria in questo campo in quanto l’azione della radiofrequenza determina una cicatrizzazione all’interno dei turbinati, rispettando la loro superficie mucosa e allo stesso tempo coagula il sangue. La cicatrice guarendo determina una retrazione del tessuto espandibile del turbinato e quindi un suo definitivo rimpicciolimento, creando quindi spazio per far passare più aria, con miglioramento immediato della respirazione nasale.

I vantaggi della nuova tecnica sono:

  • poter eseguire l’intervento in day hospital,
  • senza ricovero
  • in anestesia locale
  • senza sanguinamento perché l’azione delle radiofrequenze coagula subito il sangue
  • senza tamponi nel naso
  • non ci sono limiti di età
  • il paziente lascia la clinica dopo 30 minuti

L’intervento dura circa 2/3 minuti per turbinato, in totale 5/6 minuti.

La tecnica prevede l’emissione di radiofrequenze all’interno del turbinato per un intervallo di 15 secondi per 3-5-volte, dopo aver posizionato nelle fosse nasali per 15 minuti dei tamponcini di cotone imbevuti con anestetico locale per contatto.

Il paziente può essere dimesso prontamente, dopo circa mezz’ora, con il naso libero e può riprendere la normale attività lavorativa o andare in palestra, al mare.

Il dott. Dario Granata ha adottato questa tecnica più di cinque anni fa e ha operato quasi quattromila pazienti con un successo pari al 98% dei casi.

Il paziente più giovane aveva 13 anni ed il meno giovane 87 anni con un grado di soddisfazione dei pazienti elevato.

L’intervento viene eseguito presso Nuova Villa Claudia, in una sala operatoria dedicata per la chirurgia ambulatoriale.

In questo video il Dott. Dario Granata Specialista Otorinolaringoiatra presso Nuova Villa Claudia, a Medicina33 ci parla della nuova tecnica conservativa e mininvasiva in caso di ipertrofia dei turbinati.

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